Mi trovo qui, sul Monte Patino in Umbria, a un’altezza di 1883 metri, insieme a Bonnie, la mia fedele cagnolina. Siamo sotto la croce della vetta, un simbolo di conquiste e riflessioni. Ieri è stata una giornata speciale, una di quelle che ti colpiscono l’anima e ti riportano indietro nel tempo.
Dopo aver visitato la splendida cittadina di Vasto, ho deciso di passare la notte al porto. Da lontano, il faro mi chiamava con la sua luce rassicurante. Mentre mi avvicinavo, un cartello mi ha catturato l’attenzione: "Ristorante Il Corsaro". In un attimo, una pelle d’oca incredibile mi ha percorso il corpo, e i ricordi hanno iniziato a fluire come un fiume in piena.
Da bambino, a circa otto anni, venivo qui ogni estate con mio papa' Francesco, mia mamma Annamaria e mio fratello Michele. Per sei o sette anni di fila, questo era il nostro rito estivo, ma ora nel aver rivisto quel cartello....., ogni metro era accompagnato da un flashback: i vestiti colorati e lunghi di mia madre, i sandali che indossavamo per andare in acqua, e soprattutto la musica. Sì, la musica di Nicola Di Bari, "Il cuore è uno zingaro", risuonava nel mio cuore mentre mi avvicinavo al ristorante.
Quando sono arrivato e sono sceso dal van, un signore con la barba bianca mi è venuto incontro. In quel preciso istante, le lacrime di gioia hanno iniziato a scorrere. Era il figlio con la barba lunga a differenza del padre che portava un baffone ma era identico al "Corsaro", il proprietario che ricordavo benissimo . Una persona fantastica che ha segnato quei momenti felici della mia infanzia. Il figlio mi ha chiesto se andava tutto bene, e con gli occhi lucidi ho iniziato a raccontargli dei miei ricordi. Venivamo ogni anno prima di proseguire per le nostre vacanze in Puglia, a Ugento. Anche lui ricordava perfettamente quei tempi, e così ci siamo seduti su un muretto a condividere ricordi, sia belli che tristi. Il padre, il Corsaro, e sua moglie, sempre in cucina, purtroppo non ci sono più.
Quei momenti di condivisione sono stati intensi e commoventi. Quando è arrivato il momento di partire, ci siamo salutati con due pugnetti sul cuore e un grosso ciao da lontano. Tornando al van, sentivo un mix di emozioni: la gioia di aver rivissuto quei ricordi e la tristezza del tempo che passa. I miei genitori sono ancora vivi, ma si invecchia, e questa consapevolezza mi colpisce profondamente.
Mentre ripenso a tutto questo, seduto sulla cima del Monte Patino, il cuore è pieno di emozioni contrastanti. Ma so che ogni ricordo, ogni momento vissuto, è un tesoro che mi accompagnerà sempre.
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